La responsabilità di una mamma e quel senso di inadeguatezza, a volte

Quando scoprii di essere incinta del mio primo figlio feci un test, che risultò positivo solo ai miei occhi, sotto la luce diretta di una lampada led, dopo averlo smontato... con leggerezza, era il primo mese di tentativi, io e marito andammo a comprarne un altro, al centro commerciale, perché la farmacia era già chiusa. Il secondo fu visibile anche a mio marito, senza romperlo stavolta, infatti lo conservo ancora.
Poi l'esame urine il mattino dopo, in laboratorio, le beta non sapevo cosa fossero, negativo. Un pochetto di ansia arrivò.
Per non farci mancare niente, il test digitale, fatto all'ora di pranzo, nel bagno del mio negozio, INCINTA 1-2.
Poi  la visita da ginecologo, penso che l'appuntamento all'ultimo momento me lo diede più per pietà, e quella frase incerta:se è questa la cameretta sta posizionata in un buon punto, ma la certezza non mi sento di dartela...solo molto tempo dopo capii cosa intendesse realmente, per fortuna.
Arrivarono le beta, per il conteggio fatto dovevano aggirarsi intorno a 3000...il valore fu 88, mi prese un colpo!

E intanto iniziai a documentarmi su internet, maledetto internet!
La settimana dopo tornai dal ginecologo, c'era il sacco vitellino, ma niente battito...panico!
Il resto é LUI, storia che mi ha aiutato a capire che la paura di una mamma inizia con quel test in mano, o forse già dai primi sintomi, ma questo non mi è dato saperlo, dato che io non li ho avuti. Inizi a sentirti responsabile di quel chicco di riso, eviti gli sforzi, eviti il prosciutto, eviti pure i jeans che un minuto prima ti stavano bene, ma poi no, ti stringono, e se gli fanno male???
Poi nasce e realizzi che adesso è davvero indifeso, nella tua pancia era protetto, adesso come si fa? E così, se dorme stai lì a guardarlo, un po' perché tuo figlio che dorme è la meraviglia assoluta, un po' perché metti che rigurgita e non te ne accorgi?! E se non dorme ti attacchi al tram e ti tocca guardarlo per forza.
Al primo frigno mille paranoie, avrà fame, avrà caldo/freddo, avrà sonno, avrà fatto la cacca.
Per fortuna che mamma e solo mamma capisce ben presto che c'ha sto esserino, solo a sentire il tipo di pianto, che non è sempre uguale.
Quando sembra andare discretamente bene, nonostante le occhiaie e i tuoi capelli inguardabili, arriva un pianto inconsolabile, vi tiene svegli la notte, magari tipo me, prima di avere l'illuminazione medica, ad alternare il mio latte a rigurgiti e biberon di artificiale, con relativo senso di colpa, perché il batuffolino ha fame e il tuo latte non basta, ma poi cedi al latte artificiale e quello te lo vomita addosso, e tu non capisci mica che sta pieno come un uovo e stai complicando le cose, che ne sai che sono le coliche gassose, tu nel dubbio gli dai da mangiare che pensi sia la soluzione a tutti i mali.
Ma tranquilla, ben presto lo saprai moolto bene, le provi tutte, mylicon, reuterin, coligermina, actenacol, alginor, clisterino, massaggino, bagnetto caldo, sondino, cuscinetto caldo, ho sentito pure dire il gambo di prezzemolo...e rimpiangi quei bei tempi che ciucciava e contemporaneamente scoreggiava, per poi addormentarsi con la faccetta beata, la pancia piena e il pannolino pieno di cacca che gli cambiavi prontamente, senza che lui se ne accorgesse, giuro che con dani ero così fortunata che lui continuava a dormire pure mentre gli lavavo il culetto.
E poi arrivano i dentini e c'è il secondo calvario, ripagato però da una inspiegabile emozione quando vedi quella seghetta bianca, che solitamente diventerà un incisivo centrale inferiore...voglio dire, prima o poi li mettono tutti i denti, ma io ricordo che chiamai nonni, zii e pure il giornale locale...
Ma intanto si inizia a dormire la notte, di più almeno, iniziano le pappe e guai a toglierci l'orgoglio di far bollire patata, carota e zucchina proprio come ci ha scritto il pediatra, non un ml in più di acqua, non due secondi in più sul fuoco, prepariamo la prima crema di riso, bella, senza grumi, nel piattino scomodissimo preso da io bimbo in un pomeriggio dedicato esclusivamente all'acquisto di piattino, cucchiaino, crema di riso....comunque dicevo, ci piazziamo davanti a lui con questa brodaglia e ci aspettiamo il bimbo della pubblicità della mellin, che ci sorride e spalanca la bocca...ma non va proprio così...
E poi arriva lui, o meglio, col primo figlio, nato a maggio, ha aspettato che io facessi tutte queste esperienze, mi ha fatto persino vedere i primi passi di mio figlio, botta di culo pazzesca, che col secondo non ho avuto...ranocchio correva quasi, quando si è presentato, il malefico naso colante.
E lì sono cazzi!
Si, perché inizi coi lavaggi nasali , l'argento proteinato, l'aerosol, e ti ritrovi nel girone infernale, col cortisone, l'antibiotico, i casini a lavoro, le assenze al nido, le attese dal pediatra...e torni a non dormire la notte...
E col secondo sono stata molto fortunata in questo, uno perché non mi ha fatto perdere il ritmo, visto che nemmeno adesso che sta per spegnere la prima candelina tira tutta la notte, due perché essendo nato a novembre e avendo il fratello al nido, a tre mesi e mezzo si è fatto già la sua bella settimana in ospedale con broncopolmonite, quindi diciamo che ha anticipato un po' i tempi e mi ha permesso di riconoscere e capire l'evolversi della tragedia.
Perché ad esempio il grande, che oggi è già una roccia, se adesso aveva il naso colante e tu andavi solo di pompetta e fisiologica, domani aveva già la bronchite asmatica e dopo qualche giorno aveva il timpano perforato, a causa del muco, mentre col piccolo l'attacco è molto più soft.
Il problema però sono i papà, quei papà che hanno paura a ficcare un tubicino nel sederino del piccolo, ma poi ti fracassano i cosiddetti perché il piccolo piange, che ti chiamano urlando disperati mentre sei a lavoro solo perché il termometro segna 37.5.
Mio marito non agisce mai, si fa prendere dall'ansia, ma se è venerdì notte aspetta il lunedì mattina per portare il bambino dal pediatra, rifiutandosi di capire che se i sintomi aumentano, bisogna intervenire, perché tanto il copione quello è e la terapia da seguire pure.
Lui no, doveva dirglielo il pediatra, ma mica quello della mutua, quello privato che è primario in pediatria, che se la febbre è alta bisogna farla abbassare, e che una supposta di tachipirina puoi metterla pure se il bimbo non riesce a dormire perché influenzato, non muore nessuno.
E lascia a me la libertà di agire, libertà che però ha due facce, perché nemmeno per me certe volte é semplice decidere, anche perché io tendo sempre a rimanere obiettiva, sarà deformazione professionale boh, ma per lui a volte sono fredda e superficiale, e quindi smorzare le sue ansie e paranoie, mentre devo tenere a bada il mio disagio, facile non è.
Perché voglio dire, se ho messo la tachipirina tre ore fa, ma sento il respiro affannato di uno dei due, uno so che non gli ha fatto una mazza e ha ancora il febbrone, due mi prenderei tutti i mali del mondo pur di far star bene mio figlio, tre so che devo dare il nurofen, quattro comincio a pensare che al mattino devo iniziare l'antibiotico se non gli scende la febbre.
Ma lui no, lui ti dice: fai tu, tu lo sai, qualunque sia la gravità.
La fortuna o cos'altro ha voluto che finora mi sia allarmata sempre quando era necessario e che abbia esagerato nel muovermi, sempre quando gli dicevo: vedrai che non è niente, ma se ti fa star tranquillo, chiamiamo al cellulare il pediatra alle 10 di sera, portiamolo al p.s. il giorno della vigilia di pasqua...
E questo peso mi rompe non poco, perché la responsabilità di una mamma è già tanta, 24 ore su 24, 7 giorni su 7, quando poi tuo marito, senza volerlo, ti fa sentire sbagliata, ti chiedi se stai facendo bene e davvero inizi con mille paranoie, ti chiedi se sei adeguata per questo ruolo.
Quello che mi fa rinsavire è però la consapevolezza che loro sono il centro del mio mondo e so con certezza che voglio solo il meglio.
E quando il mio ometto mi abbraccia e mi chiede: io sono l'amore della mamma? E senza aspettare risposta aggiunge:e tu sei l'amore di Daniele...ecco che passa pure la stanchezza delle notti insonni....

Commenti

IlMondoRotola ha detto…
Io con la salute di esse sono molto fortunata, ho dato stupidamente la tachi dopo il primo vaccino e basta..x adesso il poco che ha avuto si è risolto rapidamente e con decorso naturale.. Ma proprio ieri parlavo con una mamma della paura di non riuscire a capire quando, e se, ci sarà da correre all' ospedale.
E i mariti non aiutano molto in questo, nemmeno il mio. Non prende posizione perché si fida ma da' voce a mille dubbi di cui ovviamente non ho certezze o risposte. La preoccupazione è la stessa nostra, ma diciamo che (non) reagiscono in modo diverso. Il tuo senso di inadeguatezza credo che lo passiamo tutte, anche perché qui la tua preoccupazione e sul riuscire a gestire malattie e dolori per i quali noi genitori siamo sempre impotenti..
Si legge da queste poche righe che sei una mamma attenta!
Un abbraccio grosso ai pulcini
Dueranocchipercasa ha detto…
Un abbraccio a te

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